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lunedì 14 marzo 2011

La tragedia in Giappone... uno spunto per riflettere

Non pretendo di raccontare ciò che già sapete, le immagini del Giappone devastato da sismi e tsunami che stanno radendo al suolo migliaia e migliaia di persone, sono già impresse, nostro malgrado, nella mente di ognuno di noi.
Tuttavia mi sembra doveroso parlarne, non si può fingere che nulla stia accadendo e banalizzare il tutto con una frase buttata là "tanto ne parlo o meno le cose non cambiano". È vero le cose sicuramente non cambieranno, men che mai in una situazione simile, in cui non siamo noi a poter scegliere, ma siamo vittime della Terra che ci ospita.
Mi verrebbe da pensare tristemente che tutto ciò non è nient'altro che il frutto della normale 'evoluzione' del mondo, qualcosa che è già successo in passato, milioni di anni fa, sta succedendo tutt'oggi e potremmo scommetterci tutto ciò che abbiamo che succederà anche domani, fra secoli, fra milioni di anni, sempre, incessantemente, come un ciclo senza  fine... la Terra si trasformerà anche quando noi -specie umana- non esisteremo più.
Ma dopo secoli e secoli di storia, di continue lotte per costruire delle 'società' che rispettino i diritti umani, dopo tante battaglie per modellare e costruire una civiltà che possa essere conforme ai nostri ideali,  è lacerante osservare come in un attimo migliaia di 'vite' umane possano essere spazzate così... trascinate dagli eventi, da una Natura che si mostra in tutto il suo delirio di onnipotenza e che ci fa sentire minuscole formichine, affannate ad andare avanti ed indietro, a fare e disfare fino a che non arriva Lei e ci schiaccia in un istante... incurante del bimbo che avevamo in grembo, dell'amore che stava nascendo, del lavoro che avevamo appena conquistato, del lutto che stavamo vivendo, della malattia che stavamo combattendo, del vecchietto che stavamo accompagnando, del sorriso che stavamo donando, delle lacrime che stavamo versando, dei passi che avevamo ancora da fare... della vita che dovevamo ancora vivere....
E dopo la bufera... quegli omini -che siamo- si asciugano le lacrime -come bimbi impauriti e disorientati che han dimenticato tutto un secondo dopo aver pianto a dirotto- e...ricominciano a ricostruire a rifare e ri-disfare e continuano con il loro incedere senza sosta... a parlare di cose futili a dare importanza a quel mondo di interessi, soldi, nuove produzioni, giochi, cemento... un mondo che in fondo... non esiste davvero, che è solo una 'loro' invenzione... e tutto... ha nuovamente inizio... fino ad una nuova fine... 

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